Polpo
Il polpo appartiene alla categoria dei molluschi, alla classe dei Cefalopodi che, tra i molluschi, è la classe più evoluta.
Per muoversi utilizza un sifone ad imbuto che è un preziosissimo organo propulsivo che gli permette di nuotare con movimenti scattanti grazie all’espulsione forzata di acqua. Sul fondo invece si trascina grazie ai suoi tentacoli.
Il sistema nervoso è organizzatissimo, tanto da credere che abbia una certa forma di intelligenza.
Per mimetizzarsi utilizza modificare strutturalmente il suo corpo per adattarsi al substrato. Privo del “residuo di conchiglia” riesce a dare forme diverse adeguatamente aderenti al substrato.
Il sesso è definito già dalla nascita pertanto, maschio o femmina, rimangono tali per tutta la vita.
È prevalentemente solitario sia in tana che durante la caccia. Tuttavia, in alcuni periodi della sua vita diventa di coppia per permettere la riproduzione e, successivamente per avere cura dei grappoli di uova. Il maschio va a caccia per nutrire la femmina che ossigena le uova per tutto il periodo. Dopo la schiusa delle uova, le cellule del corpo della madre vanno incontro ad un suicidio programmato che inizia prima dall’apparato visivo per progredire fino agli organi più interni. Il maschio invece, vaga senza meta per qualche mese fin che giunge alla morte.
La composizione del suo sangue è priva di atomi di ferro che trasporta tre molecole di ossigeno e si compone invece di atomi di rame che trasporta solo due molecole di ossigeno. Per questo motivo il polpo si stanca facilmente perdendo la sua reattività diventando vittima delle sue stesse prede più resistenti. Hanno tre cuori di cui due pompano il sangue venoso alle branchie e uno che è responsabile della circolazione nel resto degli organi.
Quando nuota, quest’ultimo smette di battere. Buon motivo, questo, per preferire strisciare sui fondali piuttosto che nuotare.
I tentacoli hanno menti autonome, più di metà dei neuroni risiedono proprio nei tentacoli piuttosto che nella testa. Questo può far si che un tentacolo sia impegnato in qualcosa di diverso da ciò che possono fare gli altri. Il polpo è in grado di perdere un tentacolo volontariamente in caso di pericolo di vita.
L’inchiostro nero viene emesso dai polpi al fine di oscurarlo per permettergli la fuga. Questo liquido però non è soltanto usato a scopi mimetici ma anche per danneggiare fisicamente il suo aggressore. Infatti, spruzzato negli occhi provoca forte irritazione e non permette la vista.